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Cosa significa fare Politica?

Cosa significa fare Politica?
Significa impegnarsi in un servizio, darsi da fare per la comunità, scegliere di spendere una parte del proprio tempo a progettare e realizzare idee che abbiamo come obiettivo il bene comune, il miglioramento della vita non solo propria, ma di una comunità. Fare politica vuol dire interessarsi ai problemi di tutti, cercando di risolverli nel modo migliore; vuole dire scegliere mettersi in discussione, esporsi personalmente con le proprie idee e i propri valori. Fare politica vuol dire cercare di concretizzare ideali. Parlare di politica vuol dire parlare dell'uomo, di lavoro, istruzione, salute, vita, morte, famiglia, ambiente, sviluppo, sicurezza, e ogni altra componete della città dell'uomo. Fare politica significa, ogni giorno, creare consensi attraverso l'esempio, rendendo note le proprie scelte e spiegandone la coerenza. Fare politica significa creare cultura, fornire strumenti per la lettura della realtà, far crescere uomini coerenti e affidabili per non lasciare agli altri una egemonia che non meritano. Significa animare confronti, sollecitare opinioni, non smarrire la visione d'insieme offrendo a tutti la possibilità di sentire propria la battaglia politica e di parteciparvi secondo le proprie possibilità. Gli "uomini liberi e forti" devono trovare il coraggio per impegnarsi in prima persona, con l'obiettivo di garantire a tutti il proprio impegno per un futuro migliore senza farsi prendere della tentazione di salire sul carro dei vincitori, ma lottando per ciò che sentono essere giusto.

Labirinto Minosse

"Oggi viviamo come nel labirinto di Minosse ed il Blog è il moderno filo di Arianna ci servirà per uscire! Oggi il ogni campo dello scibile umano devi essere schierato, devi fare parte di un gruppo ossia o sei un Leader o sei un Mr Ok. Il Pd è libertà questo vuol dire pensare ed esprimere le proprie idee. E Confrontarsi. I doveri del' iscritto al Partito Democratico sono di ascoltare, mettere a fuoco, i problemi del territorio e suggerire soluzioni ed anche intervenire. Anche i Blog dovrebbe essere strumento di confronto, di collaborazione, che fa eco al disagio."

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venerdì 16 gennaio 2015

Care Greta è Vanessa: Siamo orgogliosi di voi ...

Care Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, sono felice per la vostra liberazione. E come me stasera sono felici in tanti. Ma vi aspetterà anche un'Italia odiosa che vi considera ragazzine sprovvedute che invece di starsene a casa sono andate a giocare in Siria. Diranno che sono stati spesi molto soldi, più del valore della vostra vita. All'Italia che in questi mesi vi ha offeso, motteggiato, che ha persino parteggiato per i vostri rapitori, non permettete di ferirvi. E’ il senso di colpa per non aver coraggio, è l’insofferenza dell’incapace che fermo al palo cerca di mitigare la propria mediocrità latrando contro chiunque agisca. Spero saprete sottrarvi a questo veleno. Un’altra parte di questa Italia è convinta che il vostro sia stato un atto di coraggio e di umanità, e che nessuno possa essere considerato causa del proprio rapimento. In tutto questo trambusto di commenti ci siamo forse dimenticati una questione fondamentale: fissare un prezzo per la libertà di una persona è quanto di più basso e deplorevole si possa fare. Ecco dov'è arrivata la società: non alla contestazione in sé del "prezzo" della libertà, ma alla contestazione del fatto che i soldi dei cittadini possano finire per salvarne degli altri. Estremizzo, per provocare: seguendo questo ragionamento sulla spesa dei soldi dei cittadini, dovremmo lamentarci anche di chi viene soccorso dopo aver fatto un incidente in motorino a Roma. Si sa che è rischioso andarci, perché allora si fa? Vero fulcro della discussione dovrebbe essere questo, a mio modesto parere: la libertà non può avere prezzo, non possiamo scendere a compromessi per svenderci. Greta e Vanessa erano certamente al corrente dei rischi a cui andavano incontro, non credo però che avrebbero mai immaginato di finire tra le mani dei rapitori, non fino a questo punto. E la maggior parte delle persone al posto di essere orgoglioso di queste due ragazze, che che rappresentavano l'Italia nel mondo e nella maniera più nobile, con il volontariato, le attacca: "adesso lavorate gratis per tutta la vita" "restituite i nostri soldi spesi per voi", "ritornate laggiù, non vi vogliamo". Questa è l'accoglienza media che le aspetta ed io me ne vergogno, davvero tanto. Chi fa volontariato "sul campo" sa benissimo di rischiare anche la vita, ma proprio per questo è degno di grande rispetto, perché in cambio non chiede nulla, ma da anima e cuore per la causa.
Noi, che siamo la generazione giramondo, quella che sentirà certamente di appartenere ad una nazione, ma al contempo si sentirà - giustamente - cittadina del mondo, dovremmo raccoglierci e accogliere nel migliore dei modi queste due splendide ragazze. E quindi: bentornate a casa, Greta e Vanessa. Grazie per quanto avete svolto "laggiù". Grazie, siamo orgogliosi di voi, perché rappresentate una parte di generazione che vuole davvero cambiare lo status quo e lo fa rischiando anche la vita. E la vita, come la libertà, non hanno un prezzo. Non c'è riconoscimento più bello al mondo se non quello di un sentito "Grazie" per chi fa volontariato. Ecco, questo post voleva essere parte di questo ringraziamento.

MURANTE MAURIZIO

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