1. Chi attaccare il governo?
Non nè conosce il testo: si tratta di un ottimo provvedimento che estende gli stessi diritti e doveri del matrimonio alle coppie omosessuali, in linea con quando prescritto alla Corte Costituzione. Il disegno di legge prevede infatti che alla coppie dello stesso sesso siano estese tutte, le tutele riservate alla coppie sposate dell'eredità, alla reversibilità della pensione, dal ricongiungimento familiare alla cittadinanza italiana per lo straniero unito civilmente, dall'obbligo di assistenza morale e materiale al congedo matrimoniale, da tutte le prerogative in materia di lavoro agli assegni familiari dalla legge 104 a tutte le disposizioni fiscali, senza contare le norme sui contatti e in materia di procedura penale.
2. Mi domando quale possa essere la motivazione nel voler rimandare?
Sanno che stanno votando contro le sentenze della Corte di giustizia europea e della nostra Corte costituzionale, ma soprattutto sanno che stanno respingendo le istanze di quanti aspettano e combattono da troppo per vedersi riconosciuti i diritti sacrosanti: una casa da condividere, un progetto di vita. Oggi più che mai vedremo in quest'Aula quanti si schierano a favore di un'Italia che, con coraggio e determinazione, sta affrontando nodi irrisolti da anni e quanti continuano invece a resistere al cambiamento e al riformismo, volendo respingere il nostro Paese nel secolo scorso. È un derby che preferiremmo non giocare, soprattutto perché riguarda la vita delle persone. Ci abbiamo provato in prima lettura al Senato, cercando la più ampia convergenza politica, lavorandoci insieme, fidandoci, e poi, all'ultimo, essendo traditi nella fiducia, non noi ancora una volta, ma le persone qua fuori, nelle piazze, nelle strade, nelle loro famiglie all'estero, a guardare l'ennesimo telegiornale, in TV, che diceva che, anche per questa volta, in Italia non si portava a casa la legge sulle unioni civili. Ed ecco spiegate le ragioni del voto di fiducia: un gesto politico, che vuole mettere al centro dell'azione riformista del Governo i diritti delle persone, la vita delle persone, sottraendole ai trabocchetti dei voti segreti ed all'ennesimo rinvio. È una scelta importante, impegnativa per questa maggioranza, che ha saputo trovare una mediazione alta e che dice «sì» alle istanze di una comunità che la politica e le istituzioni hanno dimenticato per troppo tempo. C’è chi continua a dire «no», andando contro la storia per farci stare in un eterno passato, c’è chi dice «no» al futuro. Noi invece siamo quelli del «sì», del voltare pagina e dell'andare avanti, siamo quelli che stanno facendo entrare, ancora una volta, in quest'Aula il profumo dell'uguaglianza e della libertà. È per questo che annuncio il «sì» convinto e orgoglioso del Partito Democratico.
I pentastellati hanno deciso di non votare il cosiddetto “supercanguro” (quando era 5s a proporre supercanguro) l’emendamento che se approvato avrebbe blindato il ddl eliminando le modifiche proposte dalle opposizioni. Poi la ditta Grillo&Casaleggio ha concesso "libertà di coscienza" principio sacrosanto che spesso in politichese è un elegante espediente per aprire la strada a calcoli di consenso, sondaggi alla mano. Un’inversione a U che sa di trasformismo opportunista: dietro quella bandiera autoproclamata integerrima, ma che non esitano a trasformare in banderuola, svolazzando da sinistra a destra proprio sui temi che dovrebbero restituire alla politica il suo senso più alto. Le questioni civili, i diritti dell’essere umano, sacrificati sull’altare della tattica di palazzo. Con buona pace di quella parte non marginale di elettorato che, forse, alla novità politica del Movimento ci aveva creduto.
Maurizio Murante (Democratico)
Dichiarazione a titolo personale