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Cosa significa fare Politica?

Cosa significa fare Politica?
Significa impegnarsi in un servizio, darsi da fare per la comunità, scegliere di spendere una parte del proprio tempo a progettare e realizzare idee che abbiamo come obiettivo il bene comune, il miglioramento della vita non solo propria, ma di una comunità. Fare politica vuol dire interessarsi ai problemi di tutti, cercando di risolverli nel modo migliore; vuole dire scegliere mettersi in discussione, esporsi personalmente con le proprie idee e i propri valori. Fare politica vuol dire cercare di concretizzare ideali. Parlare di politica vuol dire parlare dell'uomo, di lavoro, istruzione, salute, vita, morte, famiglia, ambiente, sviluppo, sicurezza, e ogni altra componete della città dell'uomo. Fare politica significa, ogni giorno, creare consensi attraverso l'esempio, rendendo note le proprie scelte e spiegandone la coerenza. Fare politica significa creare cultura, fornire strumenti per la lettura della realtà, far crescere uomini coerenti e affidabili per non lasciare agli altri una egemonia che non meritano. Significa animare confronti, sollecitare opinioni, non smarrire la visione d'insieme offrendo a tutti la possibilità di sentire propria la battaglia politica e di parteciparvi secondo le proprie possibilità. Gli "uomini liberi e forti" devono trovare il coraggio per impegnarsi in prima persona, con l'obiettivo di garantire a tutti il proprio impegno per un futuro migliore senza farsi prendere della tentazione di salire sul carro dei vincitori, ma lottando per ciò che sentono essere giusto.

Labirinto Minosse

"Oggi viviamo come nel labirinto di Minosse ed il Blog è il moderno filo di Arianna ci servirà per uscire! Oggi il ogni campo dello scibile umano devi essere schierato, devi fare parte di un gruppo ossia o sei un Leader o sei un Mr Ok. Il Pd è libertà questo vuol dire pensare ed esprimere le proprie idee. E Confrontarsi. I doveri del' iscritto al Partito Democratico sono di ascoltare, mettere a fuoco, i problemi del territorio e suggerire soluzioni ed anche intervenire. Anche i Blog dovrebbe essere strumento di confronto, di collaborazione, che fa eco al disagio."

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martedì 28 giugno 2016

#CambieRai - Qual'è la Rai che vorrei?

Mentre siamo tutti concentrati a scoprire come saranno i palinsesti della RAI del prossimo autunno, sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, va avanti la consultazione #cambieRai, il cui questionario sarà on-line fino al 30 giugno. Chi vuol partecipare fa ancora in tempo... La mia risposta alla domanda “qual'è la Rai che vorrei?” parte dall'utilizzo di quanto recuperato dell'evasione del Canone, tenendo presente che è un progetto partecipativo che coinvolge i cittadini nelle scelte di una RAI per il futuro prossimo. I nuovi compiti per Rai: Il dovere di raccontare l'Italia al mondo e quello di promuovere la produzione di contenuti specifici per Internet, sviluppando una innovativa piattaforma che ci permetta di competere nell'era di Neflix. Cercare di soddisfare sia le esigenze dei telespettatori di casa nostra, sia quello dei mercati internazionali. Potrebbe essere necessario un profondo rinnovamento editoriale: accrescere i contenuti audiovisivi , per creare un sistema distributivo, basato sulle specificità italiane ed indirizzato ai Mercati che hanno forte curiosità e disponibilità per “l'Italianità” come i paesi più lontani America, Cina , Giappone e quelli più vicini ed emergenti come quelli del Mediterraneo e dei Paesi di Cultura Araba e dell'Estremo Oriente. Il servizio pubblico dovrà favorire lo sviluppo di progetti che possano avere circolazione all'estero tramite le coproduzione di serie, dall'identità marcatamente italiana, ma con linguaggi, stile visivo e formati appetibili anche ad altri paesi. Limitare la dipendenza dai format internazionali. Una maggiore attenzione ai giovani talenti ,in una logica di crecita complessiva, una strategia funzionale rivolta a giovani autori, attori, tecnici...che perpetuino la tradizione italiana per la musica e la cultura; anche per la necessità di rivolgersi al pubblico delle nuove generazioni. Più contenuti per tutti: ficton, documentari, animazione per ogni fascia d'età. Investire in startup audiovisivo. Anche se ciò dovrà passare attraverso la sperimentazione di linguaggi comunicativi innovativi, alla sperimentazzione, dedicando spazi e risorse alla ricerca e sviluppo di nuovi contenuti e alla valorizzazzione di diverse figure professionali (autori, produttori, registi, videomaker, artisti e nuovi talenti). La Rai si deve impegnare di più nella produzione di programmi per digitale terrestre, satellitare, web, etc., in modo da essere visibile non solo su, televisori, ma anche su tablet, smartphone e pc. In virtù di tale sfide, occorreranno investimenti tecnologici per migliora la qualità delle trasmissione in Hd e Super Hd, tenendo presente che la trasmissione digitale terrestre è attualmente la piattaforma primaria dell'offerta free. Un nuovo Maestro Manzi oggi potrebbe lavorare per ridurre l'analfabetismo digitale che soffoca il nostro Paese, come risulta da tutte le statistiche di merito. Il servizio pubblico dovrebbe svilupparsi in direzione di educare, divertire ed informare, mettendo a disposizione dei ragazzi e delle scuole il grande patrimonio delle proprie teche, in forma digitale. Realizzazione di nuovi progetti dedicati a questo ambito, che riprendano ed aggiornino le esperienze come quelle di “MediaMente” e della capacità di alfabetizzazione di base, che Rai aveva mostrato nella stagione storica di maggior successo della televisione educativa, attraverso i programmi come “Telescuola” e “Non è mai troppo tardi.” Bisognerebbe anche reperire i mezzi per una ulteriore diminuzione del canone, magari non generalizzato, ma indirizzato verso le esenzioni per meno abbienti e riduzioni o sospensioni, solo limitate nel tempo, per coloro in difficoltà economiche momentanee, legate, per esempio, alla Disoccupazione.

Post scriptum:
L'altro giorno ho fatto il sondaggio, ma ho avuto l'impressione che sia troppo incentrato sulla TV. Mi sarebbe piaciuto che si desse la possibilità di parlare di Radio Rai, perché anche qui ci sarebbero delle interessanti valutazioni da fare come ascoltatore.




Maurizio Murante (Democratico) 
Dichiarazione a titolo personale
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