Fino ad oggi a proposito delle Regionali si è sentito parlare solo di candidati, ma nessuno parla di programmi. Fra poco dovremo andare a votare per il nuovo Governo Regionale e si sente solo parlare di chi ha più firme o di chi si suppone possa raccogliere più voti, come se l’obiettivo fosse quello di riempire l’album della raccolta delle figurine od il catalogo punti, per ottenere il premio più consistente. Così non si va da nessuna parte! Chi dovrà andare a votare, con o senza primarie, allo stato delle cose, poco cambia, senz’altro quel giorno avrà di meglio da fare. Il problema è che non ci sono motivazioni per andare a votare, se non quella che si deve rinnovare un Ente Costituzionale. Cosa che temo non sia recepibile al cento per cento degli aventi diritto. L’elettore vuole sentirsi dire per che cosa dovrebbe votare, solo dopo deciderà chi scegliere fra i candidati . La gente è stanca, delusa e senza speranze per il futuro. E’ disposta a votare per cambiare le cose soltanto se sente proposte concrete. A questo fine, bisogna che nel dibattito assumano un ruolo di primo piano le riforme della Regione Veneto, come parte di un processo che cambierà l’Italia e l’Europa. Innanzitutto è necessario provare ad uscire dall'isolamento delle diverse appartenenze e tradizioni, classi sociali e status. In questo momento non c’è più famiglia che sia esente da problemi e questi problemi spaziano in tutti i campi. Santità: basta agli sprechi ed alle liste d’attesa. I cittadini vogliono sentire proposte che diano certezze. Gli anziani che sono una percentuale alta di fruitori, hanno bisogno di essere rassicurati, che con l’avanzare dell’età e dei problemi di salute, non si troveranno soli e senza le necessarie cure. I problemi di lavoro toccano tutte le fasce di età, ma soprattutto i giovani che sono senza sbocchi e sono nell’impossibilità di progettare il loro futuro. Anche quelli che un lavoro ce l’hanno, vivono nell’incertezza. Lavoro per i giovani ed i disoccupati, di tutte le età, visto che l’età pensionabile si è spostata più avanti negli anni. Ci vuole un Governatore che abbia la forza, la determinazione ed il carisma per riunire allo stesso tavolo, tutti i soggetti, disposti a costruire, in Veneto un patto traversale fra le istituzioni. Ci vuole un candidato capace di mettere ad uno stesso tavolo, le imprese, anche quelle bancarie, i disoccupati e le associazioni sindacali e imprenditoriali, per trovare soluzioni condivise. Mobilità e inquinamento: biglietto unico regionale. Ad oggi dopo 10 anni sono ancora sulla carta 38,8 milioni di Euro per il biglietto unico regionale. Nel programma attuativo Regionale dei fondi europei FAS, presentato nel 2011, vengono destinati altri 10 milioni di Euro per il biglietto unico, che al momento non risultano utilizzati. Ma ciliegina sulla torta è che nel documento di programmazione per i fondi europei 2014-2020 compaiono altri 13 milioni di Euro per un “Sistema di trasporto intelligente” che si traduce in contributi che dovrebbero essere destinati “all’attivazione di sistemi di bigliettazione elettronica” per quelle realtà che ancora non ne sono dotate. Da qui le domande, che siano rendicontati i tanti milioni destinati, senza che del biglietto unico ci sia traccia, hanno pieno diritto di ricevere risposte e proposte. Occorrerebbe un piano regionale e locale di infrastrutture, per ridurre il traffico e abbattere l'inquinamento, risparmiando energia, che coordini le azioni ed indichi le vie per eliminare le divisioni provinciali e demolire gli ostacoli, dei campanilismi, locali. Ci sarebbero infinite altre cose e forse io sto dimenticando altre, che meritano maggior attenzione o hanno prelazione: il dibattito non è ancora iniziato e deve essere aperto prima ancora di parlare di eventuali primarie, perché anche le primarie hanno necessità di stimoli competitivi.
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