Per un ragazzo di 25 anni, appassionato di politica e che in questi mesi ha vissuto le sue prime esperienze, ha rappresentato un punto di riferimento fermo e presente. Vedersi più grande, in un'Italia che non riusciva a fare nessun passo in avanti. Io, vorrei rivolgermi direttamente a Lei, presidente, per raccontarle che tempo è stato per me in questi 9 anni. Sono stati anni intensi, in salita, pieni di curve e di poche discese. Intensi perché intensa è la vita. In questi 9 anni, ho conosciuto ed imparato la storia della mio paese dei miei padri, suoi italiani. Ho scelto il sogno un mondo diverso e migliore da costruite. Sui treni, autostrade ho attraversato il paese. Ed ho letto su carta o in digitale, per capire, per imparare. In questi anni, la patologia dell'anti-politica ha contaminato tutti i segmenti della società. Lei ha scongiurato un deriva pericolosa, grazie alla sua azione anti-europeismo, minaccia sempre attiva, non ha compromesso la nostra più autentica missione nello scacchiere internazionale, Italia come protagonista in europa. L'unico presidente della Repubblica a rimanere in carica per così tanto tempo, dopo i fatti politicamente drammatici del' aprile 2013. Ricordo come se fosse ieri il discorso che fece a Montecitorio, a Camere riunite, il 22 aprile scorso un discorso tirava le orecchie per l'immobilismo che si era venuto a creare, ma soprattutto un discorso lucido che conteneva una promessa, ovvero che sarebbe stato un Presidente "a tempo", fintantoché non si fossero avviate le Riforme (elettorali, costituzionali, del lavoro ecc.). Oggi quel momento è arrivato: le Riforme sono partite, e questo è sotto gli occhi di tutti, e adesso è giunto il momento perché si voti per un altro Presidente, che sappia anch'egli essere garante. Mi piacerebbe che il nuovo presidente fosse radicalmente europeista e capace di interpretare e raccontare una nuova Italia, un'idea di coesione nazionale che parta dai valori di quel #stiamoinsieme che hanno portato tanti di noi in piazza (in Francia) Sabato, Domenica scorso. E adesso serve un Parlamento all'altezza della situazione.
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mercoledì 14 gennaio 2015
Matteo Renzi il #GraziePresidente, diventato poi l'hashtag più utilizzato su Twitter...
Per un ragazzo di 25 anni, appassionato di politica e che in questi mesi ha vissuto le sue prime esperienze, ha rappresentato un punto di riferimento fermo e presente. Vedersi più grande, in un'Italia che non riusciva a fare nessun passo in avanti. Io, vorrei rivolgermi direttamente a Lei, presidente, per raccontarle che tempo è stato per me in questi 9 anni. Sono stati anni intensi, in salita, pieni di curve e di poche discese. Intensi perché intensa è la vita. In questi 9 anni, ho conosciuto ed imparato la storia della mio paese dei miei padri, suoi italiani. Ho scelto il sogno un mondo diverso e migliore da costruite. Sui treni, autostrade ho attraversato il paese. Ed ho letto su carta o in digitale, per capire, per imparare. In questi anni, la patologia dell'anti-politica ha contaminato tutti i segmenti della società. Lei ha scongiurato un deriva pericolosa, grazie alla sua azione anti-europeismo, minaccia sempre attiva, non ha compromesso la nostra più autentica missione nello scacchiere internazionale, Italia come protagonista in europa. L'unico presidente della Repubblica a rimanere in carica per così tanto tempo, dopo i fatti politicamente drammatici del' aprile 2013. Ricordo come se fosse ieri il discorso che fece a Montecitorio, a Camere riunite, il 22 aprile scorso un discorso tirava le orecchie per l'immobilismo che si era venuto a creare, ma soprattutto un discorso lucido che conteneva una promessa, ovvero che sarebbe stato un Presidente "a tempo", fintantoché non si fossero avviate le Riforme (elettorali, costituzionali, del lavoro ecc.). Oggi quel momento è arrivato: le Riforme sono partite, e questo è sotto gli occhi di tutti, e adesso è giunto il momento perché si voti per un altro Presidente, che sappia anch'egli essere garante. Mi piacerebbe che il nuovo presidente fosse radicalmente europeista e capace di interpretare e raccontare una nuova Italia, un'idea di coesione nazionale che parta dai valori di quel #stiamoinsieme che hanno portato tanti di noi in piazza (in Francia) Sabato, Domenica scorso. E adesso serve un Parlamento all'altezza della situazione.