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Cosa significa fare Politica?

Cosa significa fare Politica?
Significa impegnarsi in un servizio, darsi da fare per la comunità, scegliere di spendere una parte del proprio tempo a progettare e realizzare idee che abbiamo come obiettivo il bene comune, il miglioramento della vita non solo propria, ma di una comunità. Fare politica vuol dire interessarsi ai problemi di tutti, cercando di risolverli nel modo migliore; vuole dire scegliere mettersi in discussione, esporsi personalmente con le proprie idee e i propri valori. Fare politica vuol dire cercare di concretizzare ideali. Parlare di politica vuol dire parlare dell'uomo, di lavoro, istruzione, salute, vita, morte, famiglia, ambiente, sviluppo, sicurezza, e ogni altra componete della città dell'uomo. Fare politica significa, ogni giorno, creare consensi attraverso l'esempio, rendendo note le proprie scelte e spiegandone la coerenza. Fare politica significa creare cultura, fornire strumenti per la lettura della realtà, far crescere uomini coerenti e affidabili per non lasciare agli altri una egemonia che non meritano. Significa animare confronti, sollecitare opinioni, non smarrire la visione d'insieme offrendo a tutti la possibilità di sentire propria la battaglia politica e di parteciparvi secondo le proprie possibilità. Gli "uomini liberi e forti" devono trovare il coraggio per impegnarsi in prima persona, con l'obiettivo di garantire a tutti il proprio impegno per un futuro migliore senza farsi prendere della tentazione di salire sul carro dei vincitori, ma lottando per ciò che sentono essere giusto.

Labirinto Minosse

"Oggi viviamo come nel labirinto di Minosse ed il Blog è il moderno filo di Arianna ci servirà per uscire! Oggi il ogni campo dello scibile umano devi essere schierato, devi fare parte di un gruppo ossia o sei un Leader o sei un Mr Ok. Il Pd è libertà questo vuol dire pensare ed esprimere le proprie idee. E Confrontarsi. I doveri del' iscritto al Partito Democratico sono di ascoltare, mettere a fuoco, i problemi del territorio e suggerire soluzioni ed anche intervenire. Anche i Blog dovrebbe essere strumento di confronto, di collaborazione, che fa eco al disagio."

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domenica 28 marzo 2021

Non siamo svuotati: vivi e vegeti

Per la seconda volta in poco tempo il prof. Paolo Lanaro con una lettera sul GdV parla
del nostro partito. Una replica é doverosa non tanto per vertici del partito quanto per le moite persone che ancora si riconoscono e che lavorano per esso. E che dimostrano proprio l'assunto contrario di quanto sostenuto da Lanaro, ovvero che siamo vivi, vegeti, vitali in periferia come al Centro e che siamo tutt'altro che un partito svuotato. Ci sono persone che amano giudicare senza conoscere e senza frequentare, che pendono dai giudizi di professionisti della critica e di personaggi da talk shaw. Persone che non vediamo mai frequentare gli ambiti di partito, che non hanno mai preso una tessera, che si vantano magari di appartenere all'intellighezia di sinistra e mettono a posto la loro coscienza partecipano ogni tot alle primarie. Intanto quelli che del partito "svuotato" ne fanno parte sono sempre in prima linea, sempre impegnati e pronti a sostenere le comuni ragioni. Penso ad esmpio ai consiglieri comunali di Vicenza, che sì trovano a battagliare ogni giorno sul fronte di chi tolto la clausola antifascista, di chi sostiene in maniera più o meno strisciante che celebrare i martiri del nazifascismo è un fatto superato è un fatto superato, di chi non fa nulla per la difesa dell'ambiente o per perseguire obiettivi importanti nella lotta mall'emarginazione. Penso ad esempio agli amministratori locali con la tessera del PD che operano in un territorio in cui la Lega la fa da padrona, eppure nei loro comuni potrano avanti battaglie di giustizia, politiche a favore delle persone, nel contempo non si arrendono alla xenofobia, all'omofobia e ai proclami di contariata alle politiche di dell'accoglienza. Penso ai giovani che anche
nell'ultimo week-end sono andati dati in Piazza araccogliere firme per la proposta di legge o contro la propaganda fascista e nazista. Giovani che sono rimasti per ore a confrontarsi con persone scettiche e
disincantate, riuscendo ad aprirsi spazi di ragionamento. Gli stessi giovani che vanno in bilblioteca a curare un servizio di volontariato di consegna dei libri o partecipano alle raccolte di cibo per i
meno abbienti, senza nulla chiedere se non la soddisfazione di aver lavorato per la
crescita culturale, sociale ed economica di tutti. Penso a chi lavora per costruire occasioni di dibattito su vari temi come ad esempio sulla legge sull'omofobia, sullo sport nell'epoca del Covid, su come
superare la pauraeilnegazionismo, sull Europa, sui giovani e linnovazione (come abbiamo fatto come Pd cittadino in una serie di dirette su Facebook, molto seguite ed apprezzate) o sula qualità dell'ariae dellinquinamento a Vicenza. Allora chiediamo a prof. Paolo Lanaro: venga a confrontarsi con noi in un rapporto di serena e contruttiva dialettica, venga a darci un mano per crescere assieme. 

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